L’Università di Pavia è di fatto da sempre la mia seconda casa e candidarmi a Rettore di questa istituzione, che amo profondamente, è stata una scelta difficile, che ha richiesto una ponderata valutazione di ciò che questo comporta in termini di impegno, responsabilità, dedizione e competenza, mentre convinzione e coraggio non sono mai mancati. Alla fine del percorso che mi ha portato a compiere con serena consapevolezza e grande determinazione questo passo, sono davvero felice della decisione presa e molto grato a quanti mi hanno spinto in questa direzione, oltre che alle tantissime persone che mi sostengono e che hanno voluto contribuire con le loro idee e il loro entusiasmo a continuare con successo il processo di crescita del nostro Ateneo verso una sempre migliore realizzazione delle sue missioni.
Sono Alessandro Reali, Professore di Scienza delle Costruzioni, e nella sezione finale di questo documento potete trovare un mio sintetico curriculum vitae. Sono nato a Pavia nel 1977 e qui sono cresciuto, imparando a conoscere i pregi, i difetti e le enormi potenzialità di questa meravigliosa città, che necessariamente ruota intorno al suo Ateneo (per dimensioni, storia, prestigio, possibilità). Tuttavia, anche grazie a quanto ho imparato dalle mie numerose esperienze e collaborazioni internazionali, credo che una migliore e più moderna idea di università sia possibile e che il nostro Ateneo possa e debba fare un passo ulteriore e porsi come elemento unificante per il territorio pavese, assumendo un ruolo di coordinamento di tutte le realtà (collegi, IRCCS, enti di ricerca, centri, fondazioni, associazioni, istituzioni, aziende) che la vedono come naturale comune denominatore tra loro. Questo costituisce un primo elemento necessario al rilancio del posizionamento regionale, nazionale e internazionale, che deve senza dubbio continuare a crescere per permettere all’Università di Pavia di giocare il ruolo da protagonista che merita.
Ciò che propongo di seguito è il frutto di un lungo e coinvolgente percorso fatto di interazioni dirette e discussioni costruttive. In questi ultimi mesi, in particolare, mi sono confrontato con diverse centinaia di membri della nostra comunità accademica (docenti, personale tecnico-amministrativo ed esperti linguistici, studenti), avendo così modo di conoscere e approfondire problemi, consolidare – e anche a volte cambiare – le mie idee, elaborare possibili soluzioni, stabilire priorità, acquisire nuovi punti di vista e sensibilità differenti.
Il punto di partenza per la definizione delle mie linee programmatiche per i prossimi sei anni è il primo articolo dello Statuto dell’Ateneo, che va senz’altro rivisto, integrato e aggiornato in diverse sue parti, ma non in questa che definisce le finalità istituzionali fondamentali dell’Università di Pavia:
Sarà mio compito, insieme a tutti voi, realizzare tali finalità primarie di didattica e ricerca, ponendo grande attenzione anche ad altri elementi molto importanti per un Ateneo di elevate aspirazioni e tradizione come il nostro, quali per esempio la terza missione (dal trasferimento culturale a quello scientifico e tecnologico), il diritto allo studio, la cura, la valorizzazione e lo sviluppo del nostro patrimonio architettonico e culturale, i rapporti col sistema sanitario,l’internazionalizzazione, l’inclusione, la sostenibilità, lo sport, nonché il benessere, l’inclusione, le pari opportunità.
Servirà il contributo di tutti per ottenere risultati concreti e di rilievo. Sono infatti convinto che la valorizzazione del nostro capitale umano, l’attenzione alla persona e il senso di appartenenza alla nostra istituzione siano gli elementi fondanti da cui partire.
Nel percorrere insieme all’intera comunità accademica questa strada, la mia esperienza pregressa in molti incarichi gestionali chiave (a livello di Ateneo e non solo) costituirà quella base solida che è condizione necessaria per aspirare a ricoprire con successo il ruolo per cui mi candido, ma che non è sufficiente senza idee, passione e dedizione, elementi che non sono mai mancati nel mio percorso e che a maggior ragione non farò mai venire meno nel guidare la mia Università con spirito di servizio.