Ricerca, Dottorati di Ricerca e Infrastrutture di Ricerca

L’altra finalità fondamentale dell’Ateneo è la Ricerca. In quest’ambito, i successi ottenuti in questi anni costituiscono una base di partenza da cui lanciare le sfide del futuro, dandosi una struttura solida che li renda sempre più frequenti e diffusi. Come in ogni cosa, è necessario partire dal capitale umano di qualità e quindi verrà in primis posta grande attenzione sul Dottorato di Ricerca, per cui devono essere trovate nuove risorse al fine di incrementare la quantità di borse (almeno del 10%), per garantirne un numero sufficiente a livello di Ateneo, e di valutarne l’aumento in termini di entità. Allo stesso modo, vanno individuate con urgenza soluzioni per mitigare il problema del precariato dei giovani ricercatori, prioritariamente pensando ai tanti già presenti in Ateneo, ma anche per dare prospettive concrete a quanti si apprestano con passione e coraggio ad affrontare la carriera accademica. In parte questo andrà affrontato nel breve termine con risorse interne, ma sarà necessario soprattutto lavorare in sinergia con gli altri Atenei a livello di CRUI perché il problema venga risolto strutturalmente a livello ministeriale. Inoltre, va garantita continuità al sistema di finanziamento iniziale ai ricercatori neoassunti che abbiamo recentemente introdotto. Analogamente, per permettere un contributo efficace e diffuso alla ricerca è necessario potenziare il meccanismo di finanziamento interno per i ricercatori attivi ma momentaneamente privi di altri fondi di ricerca significativi.

Nell’era post-PNRR e nel contesto finanziario che verosimilmente ci attende nei prossimi anni, l’Ateneo sarà chiamato ad affrontare sfide importanti. Sarà quindi fondamentale migliorare la nostra capacità di attrarre fondi di ricerca esterni, in particolare europei. A tal proposito, oltre a consolidare gli ottimi strumenti che abbiamo già varato con successo anni fa, è necessario strutturarsi per agevolare al massimo la preparazione (e poi la gestione) di progetti europei, con il potenziamento di un supporto amministrativo mirato e con un più efficiente coordinamento tra l’amministrazione centrale e le segreterie amministrative e dipartimentali, ma con un sistema di “mentoring” e di revisione interna che permetta di sfruttare le tante competenze presenti per massimizzare i risultati anche nei campi dove si è meno abituati a rivolgersi a certi tipi di bandi.

In generale, sarà prioritario sostenere e facilitare lo svolgimento delle attività di ricerca da qualunque punto di vistae stimolare l’implementazione di collaborazioni interdisciplinari, per sfruttare al meglio la multidisciplinarità del nostro Ateneo. Sarà inoltre importante valorizzare i risultati di rilievo ottenuti dai nostri ricercatori, anche a livello di comunicazione interna ed esterna (si veda la sezione “Comunicazione“), e perseguire le migliori pratiche di Scienza Aperta.

Infine, un progetto che riceverà grande attenzione e risorse è quello relativo al patrimonio di infrastrutture per la ricerca (siano esse strumentazioni gestite da centri di servizio o da dipartimenti, cluster di calcolo, libri o riviste, database), che deve sicuramente essere rinnovato e incrementato, consolidando un sistema a gestione condivisa e sostenibile e ad accesso aperto, idealmente 24 ore al giorno. Per la sostenibilità finanziaria è vitale definire, in collaborazione con “Core Facilities Nazionali” (e.g., NICo) e il Ministero, un semplice meccanismo di fatturazione interna, che permetta la rendicontazione sui costi diretti dei progetti. Chiaramente, ciò deve andare di pari passo con un opportuno piano di razionalizzazione, efficientamento e adeguamento di spazi che possano accogliere e rendere fruibili le infrastrutture in modo ottimale, senza dimenticare la necessità di personale qualificato per la loro gestione, da supportare con formazione continua, premialità e opportunità di progressione professionale.