Governo di Ateneo

Per raggiungere i risultati descritti è necessario poter contare sul contributo di tutta la comunità accademica. Sarà fondamentale l’impegno di tutti, a partire dai membri della Governance, che sarà costituita da persone di comprovata competenza specifica, forte senso istituzionale e spiccate doti di indipendenza e intraprendenza, sempre garantendo che siano rappresentati in modo bilanciato i diversi punti di vista presenti in Ateneo in termini di area scientifica, ruolo, genere.

I Prorettori lavoreranno su temi strategici di ampia portata in stretto contatto con il Rettore e il Prorettore Vicario, coordinando le proprie azioni e confrontandosi tra loro in modo continuativo. I temi di cui si occuperanno vanno dalle missioni fondamentali dell’Ateneo (Didattica; Ricerca; Terza Missione e Rapporti col Territorio) a: Bilancio, Organizzazione e Risorse Umane; Relazioni Internazionali; Patrimonio Architettonico e Culturale. Nella loro opera saranno coadiuvati da Delegati di comprovate competenze specifiche. In particolare, i Prorettori che si occuperanno delle prime tre missioni dell’Ateneo saranno anche assistiti da un Delegato per ogni macro-area scientifico-disciplinare, in modo da avere sempre rappresentate le istanze e le sensibilità delle diverse anime dell’Ateneo, che possono essere anche molto differenti tra loro.

Inoltre, verranno assegnate deleghe specifiche che, a titolo esemplificativo, andranno da Dottorati di Ricerca e Master a Innovazione Didattica, Transizione Digitale e Intelligenza Artificiale, da Infrastrutture di Ricerca e Sistemi Informativi al Trasferimento Tecnologico, da Collegi, Biblioteche e Musei al Polo di Cremona, da Sport e Benessere a Sostenibilità, Qualità e Sicurezza, dalla Comunicazione a Branding, Fundraising e Ranking, dai Rapporti col Personale Docente a quelli col Personale Tecnico Amministrativo e Collaboratori ed Esperti Linguistici (questi ultimi a cura ovviamente di un esponente del PTA-CEL).

La squadra di Governance sarà completata da tre ulteriori Prorettori che si occuperanno di: Rapporti col Sistema Sanitario; Diritto allo Studio, Pari Opportunità e Disabilità; Affari Giuridici e Istituzionali.

Il tema delicato e centrale della programmazione delle risorse verrà invece gestito in prima persona dal Rettore, che, in modo trasparente e condiviso, stabilirà, con l’aiuto di un apposito gruppo di lavoro, e renderà noti i criteri di suddivisione delle risorse ordinarie e che, con cadenza annuale, rendiconterà a tutta la comunità l’utilizzo delle risorse dedicate a operazioni ritenute strategiche.

Alcuni temi particolari avranno bisogno di un lavoro specifico e intensivo da portare avanti in tempi brevi. A tal fine l’idea è quella di costituire Gruppi di Lavoro tematici verticali, di durata predefinita e limitata (tipicamente tre o sei mesi), per fornire risposte precise per cui servano competenze chiare e punti di vista diversi (alcuni esempi di tematiche possono essere: Statuto, programmazione delle risorse, AI, DaD, diritto allo studio, riforma didattica di Medicina).

Molto importante sarà, infine, il ruolo degli Organi Collegiali. In questa ottica, il nostro Statuto deve essere in parte rivisto e aggiornato, per esempio, in relazione alla composizione del Senato Accademico, che deve diventare sempre di più il luogo centrale per la discussione delle scelte accademiche fondamentali di interesse per tutto l’Ateneo, mentre la Consulta dei Direttori deve rimanere come luogo di confronto su temi di interesse prettamente dipartimentale. Il Consiglio di Amministrazione (CdA) avrà il compito di organo principale di indirizzo e di controllo e riceverà con congruo anticipo tutta la documentazione di rilievo per permettere ai suoi componenti di prepararsi debitamente alla necessaria discussione. La Governance di Ateneo farà tesoro dei suggerimenti e delle riflessioni che emergeranno dalle discussioni che si svilupperanno all’interno degli Organi Collegiali di Ateneo, in cui devono essere opportunamente rappresentate le varie voci della comunità accademica in termini di composizione (a livello sia di ruoli sia di genere). In particolare, va senz’altro superata l’assenza tra i componenti del CdA di una rappresentanza del PTA-CEL.

I membri esterni del CdA vanno scelti tra persone altamente qualificate in termini di competenze giuridiche, economiche e gestionali, preferibilmente con una conoscenza diretta e il più possibile approfondita della realtà dell’Università di Pavia, assicurando la diversità di genere ma anche di competenze.

Tali membri saranno inoltre chiamati a coordinare un “Advisory Board” che verrà creato per fare incontrare “stakeholder” importanti dell’Ateneo al fine di proporre progetti concreti che possano portare a una migliore realizzazione delle sue missioni.